Di Pietro Comeri

Vedo un gran fermento ultimamente di post che riguardano ecologia, riciclaggio, rispetto dell’ambiente e della fauna. La cosa mi piace molto, sono sincero, ma temo possa essere l’ennesima moda del momento, pronta a sgonfiarsi velocemente come è nata.

Leggendo post e commenti su ogni tipo di argomento la vena “ecologista” salta sempre fuori.

Che i disastri ambientali e i cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi tempi stiano facendo breccia nella consapevolezza delle persone?

Che la maggiore informazione sull’argomento stia sensibilizzando così tante persone?

Che forse gli scioperi della nordica Greta non siano poi così inutili?

Mi piace pensare che le cose stiano cambiando “dal basso”. Continuo a ritenere che non possiamo semplicemente dare la colpa ai politici e alle multinazionali, ma che dobbiamo non preoccuparci di ciò su cui non abbiamo influenza. Mi spiego: agiamo sulla nostra sfera di influenza, su ciò che possiamo davvero fare noi, senza bisogno di aspettare le decisioni di altri. Da questo pensiero nasce Aspis. Facciamo tutto ciò che è in nostro potere per migliorare le cose. E insieme possiamo farlo.

Quindi non mi importa se questo “movimento” stia davvero cambiando l’anima delle persone o sia solo “una bolla”. Personalmente agirò sempre come se le cose stessero davvero cambiando. Perchè ci credo, e credo che per tutti noi ci sia ancora un futuro sul nostro meraviglioso Pianeta.

Quindi, nei tempi delle parole, degli scioperi, dei post da leoni da tastiera, l’unica cosa che conta è FARE la nostra parte.

E come si suol dire, tra il dire e il fare, c’è di mezzo il FARE.